Paolo Baratella
L'epica della pittura
a cura di Roberto Borghi e Claudio Marcantoni

Matrice - 6
formato cm 17 x 24
44 pagine
12,00 euro
ISBN 978-88-904825-9-5

 
 
 

L’epica è il genere letterario dei “grandi racconti”, dei miti fondativi delle civiltà, degli archetipi personificati in eroi. Paolo Baratella ha narrato pittoricamente le vicende politiche degli anni ’60 e ’70 seguendo un criterio epico, leggendo cioè La fine dell’imperialismo (come si intitola un suo celebre dipinto datato 1968) o Che Guevara (protagonista di molti suoi lavori) in una prospettiva mitologica. D’altra parte l’epica, nella Grecia antica, si afferma in coincidenza della nascita della “città intesa come comunità”, ovvero della pólis, la parola greca dalla quale nasce il termine politica. In seguito al crollo delle ideologie che motivavano l’impegno politico degli anni ’60 e ’70, Baratella ha scelto di indagare il mito in sé, le sue strutture portanti sul piano narrativo, i personaggi e gli eventi che si collocano alle sue origini. Da questo atteggiamento sono scaturiti i grandi cicli di lavori dedicati a Odisseo e Zarathustra: anch’esse opere con ricadute in fondo politiche, se è vero che il titanismo che sta conducendo alla catastrofe ecologica, alla quale Baratella è particolarmente sensibile, ha le sue radici nella hybris, nella tracotanza di certi eroi mitici che personificano atteggiamenti archetipici della condizione umana.